Amburgo 2022 civile, curiosa e golosa: stili di vita tra eliche e containers - La Stampa

2022-08-08 15:52:04 By : Ms. Tiamo CafeDeTiamo

La voce de La Stampa

Scenograficamente incantevole - l'osannato regista Wim Wenders vi ha ambientato uno dei suoi film migliori ("L'amico americano") - il gigantesco e trafficato porto di Amburgo che potrebbe ospitare 67 volte il Principato di Monaco è sempre stato il simbolo della città. E non a caso è grazie ai suoi commerci che l'aristocratica, colta e impettita borghesia amburghese fin dai tempi di Thomas Mann ha accumulato ricchezze senza pari in Germania. Ma, anche se le animate e coloratissime banchine sull'Elba affascinano ancora gli stessi abitanti tanto che il colosso editoriale Gruner und Jahr - quello di Geo e Der Spiegel che più che testate sono istituzioni - ha costruito la sua sede a forma di prua e affacciata all'Elba, Amburgo non vive di solo navi o di eliche e containers.

Come non c'è solo il porto per quanto il recupero dei vecchi docks e magazzini nella Speicherstadt abbia avuto un incredibile successo perché l'area è romantica, fascinosa e oldstyle. E che annovera da un paio di anni anche la sede della Filarmonica dell'Elba, l'Elbphilharmonie: discutibile architettonicamente anche se progettata dagli architetti Herzog & de Meuron - è un ridicolo cappello appuntito di metallo e vetro incollato alla membro di segugio sopra a uno storico edificio di mattoni rossi - ha una sala acusticamente valida e una notevole vista sul porto.

E i laghi artificiali nel cuore della città, il Binnen e l'Aussenalster, continuano soprattutto nella bella stagione a essere affollati da canoe e kajak che ancorano nei simpatici locali au bord de l'eau (quella dolce). Amburgo difatti è attraversata da tre fiumi (Elba, Alster e Blle) e da numerosi canali stretti chiamati fleete. L'acqua è onnipresente. 

Oggi riguardo alla crisi energetica e al blocco dello Stream 2 dalla Russia con conseguente richiesta governativa di diminuire almeno del 15% il consumo energetico, Amburgo non fa un plissé: sono risparmi in passato già fatti: un déjà vu . Non tanto perché è da secoli la più florida città tedesca con München ma perché è civile e lo dimostrò già quando, alla riunificazione delle due Germanie, dovendo per vicinanza subito ospitare i più poveri tedeschi "orientali", il sindaco decise di spegnere tutte le luci della città prima delle 23 in modo da risparmiare e poter dare ai "nuovi" venuti fratelli orientali il benvenuto: alloggi, cibo e finanche lavoro. Chapeau ai benestanti, ma sempre chapeau.

Dopo il crollo del muro berlinese poi proprio Amburgo, data la vicinanza con l'ex DDR e con le nuove repubbliche baltiche, è ritornata più di Berlino la testa di ponte commerciale tra ovest e est amplificando la sua vocazione cosmopolita che risale agli storici scambi con le Americhe. E amplificando i guadagni. Rimane comunque una città riservata e apparentemente sottotono che non ama gridare le proprie ricchezze se non fosse per le ville da capogiro artigliate alla costa verde scoscesa sull'Elba e a Blankenese. Nemmeno sbandiera quelle culturali, musicali, artistiche, universitarie (e ne ha da vendere a cominciare dal Max Planck Institute). Rimane poi sempre viva anche l'anima "meridional-popolare" della più nordica tra le città tedesche anche se il quartiere rosso di St. Pauli è cambiato da lustri in notturna szene alternativa, tanto verbalmente snobbata quanto vissuta - magari in incognita - da tanti amburghesi. Come ritorna in auge, oltre le nuove architetture green e sostenibili dell'archistar di origine iraniana Hadi Teherani che è stato un po' il Boeri amburghese, pure la vecchia classica e sopravvissuta ai bombardamenti "Old Hamburg". Oggi dopo l'abbuffata archidesign cool&trendy sprigionata all'inizio del terzo millennio, la millionaire & understand city teutonica recupera l'humus di un tempo. Curiosa.

Velieri in bottiglia Curiosi i negozietti o le bancarelle che si allineano nei pressi del Landungsbrücken dove inizia, o finisce, anche l'Elbe Tunnel, il lungo e inquietante sottopassaggio costruito agli inizi del secolo più volte percorso da Bruno Ganz nel film di Wenders.

Anche se qui l'attrazione è il Fischmarkt che si svolge ogni domenica mattina alle 6 tra Exenberg e Grosse Elbstrasse, le bancarelle sul lungofiume sono stracolme di modellini di navi e velieri in bottiglia, di legno, di vetro e in ferro che colorano quello che resta uno degli angoli più sinceri e suggestivi della città.

Gli appassionati ne possono trovare di tutte le dimensioni e di tutti i prezzi. Le vetrine di Amburgo sono piene di tentazioni soprattutto quelle di design e artigianato contemporaneo alla Stilwerk ma, se si escludono quelle di alcuni shopping-center come Hanseviertel a pochi passi dal Gansemarkt, sono care. Le vetrine d'oro della city anseatica sono quelle di Brahmfeld & Gutruf, il gioielliere invidiato anche da tanti orafi italiani. Alle librerie Thalia sono ordinate mappe, cartine e guide turistiche di tutto il mondo. I più rari o esauriti libri di musica invece - gli amburghesi amano particolarmente la classica e la sinfonica - arredano gli scaffali della libreria Karl Dieter Wagner che è temporaneamente chiusa per rifacimento.

Musica: Brahms l'incompreso e case-museo insolite Lo spirito vivace di questa città tedesca si riflette nella sua scena musicale. Tutti i giorni della settimana si può ascoltare buona musica dal vivo. Band importanti e anche sconosciute, in locali minuscoli dove forse debuttano gli artisti che trionferanno in seguito. Uno degli esempi di questo fervore musicale di Amburgo è il Fischmarkt, il mercato del pesce domenicale nel quartiere di St. Pauli che si svolge dalle 17 alle 9:30 del mattino durante l'estate. Accanto alle bancarelle, l'edificio ristrutturato dell'antico mercato del pesce (Fischauktionshalle) ospita concerti che radunano, tra nottambuli e mattinieri, circa 70mila persone per ascoltare musica dal vivo fino all'alba.

Il simbolo dell'impegno di questa città per la musica è l'Elb Philharmonic (Elbphilharmonie) inaugurata nel 2017: La possibilità di ascoltare Wagner eseguito dalla famosa orchestra Elbphilharmonie nella Sala Grande, con una capienza di oltre duemila spettatori, fece subito dimenticare i ritardi e gli sforamenti dei costi del progetto. All'interno non si ascolta solo musica classica: il programma prevede proposte che spaziano dal jazz sperimentale al karaoke originale accompagnato da un'orchestra dal vivo.

Tanto per rendere omaggio alla città della musica da visitare il minuto Brahms Museum (Paterstrasse 39), se non altro per vedere uno dei pianoforti su cui compose l'autore amburghese incompreso dai suoi concittadini che lo lasciarono partire per Vienna senza dargli lavoro.

Molto interessante soprattutto per capire come viveva, e in parte vive tutt'oggi, la ricca borghesia commerciale è la Jenisch Haus (Baron-Voght-Straße 50) una villa edificata da Schinkel in mezzo all'omonimo parco all'inglese che scivola nell'Elba. Gli interni sono arredati con mobili e quadri eclettici: si spazia dall'arte rinascimentale agli oggetti e mobili Jugendstil: un ambiente tipico in cui vivevano i ricchi ma colti commercianti della città anseatica. E' affiancata dalla Ernst Barlach Haus (Baron-Voght-Strasse 50A) che raccoglie le sculture espressioniste dell'artista tedesco contemporaneo di Liebermann, Macke, Nolde e Kirchner le cui opere sono anche riunite, abbastanza selezionate, alla Kunsthalle (Glockengieserwall 1). La collezione infatti del museo d'arte è pregevole ma le sale dedicate all'impressionismo francese e all'espressionismo tedesco sono forse le più interessanti. Immancabile la Galerie Gegenwart di arte moderna (Ferdinandstor 1) e affascinante per il luogo il museo all'aperto Port Ovelgonne (Neumuhlen, Ovelgonne 42) dove sull'Elba galleggiano vecchi barche e cutter , antichi gloriosi velieri e navi di servizio (polizia, vigili del fuoco, soccorso...) che un tempo movimentavano il grande fiume. 

A tavola dove il pesce è re Anche la cucina rispecchia l'internazionalità di Amburgo. Assieme alle navi la città portuale ospita tanti stranieri: ecco perciò ristoranti scandinavi, elaborate proposte orientali, creative cucine francesizzanti, look gastronomici made in Italy. E tanto, tantissimo pesce.

Considerato il top proprio per la cucina a base di pesce il Fischereihafen Restaurant (Grosse Elbestrasse 143) si affaccia sul porto. Ottime le zuppe di gamberetti, i filetti di sogliola al limone e le aringhe alla panna: piatti che si degustano, circondati dai notabili amburghesi, seguendo le manovre delle navi mentre attraccano ai moli rigonfi di containers. Elegante, sul lungo viale che conduce a Blankenese, il Landhaus Scherrer (130 Elbchaussee) è uno stellato indimenticabile per la nuova cucina - squisita l'anitra al rabarbaro in salsa di Cassis - e per gli interni caldi e accoglienti. Sempre sull'Elbchaussee, nel residenziale sobborgo di Nienstedten di fronte al ristorante Dill prenotato per i matrimoni della "gente nova" amburghese, il Restaurant-Hotel Luis C. Jacob (Elbchaussee 401), ha gli interni arredati con i quadri del pittore espressionista Max Liebermann e con una serie di dipinti marini che richiamano la cucina rigorosamente "ittica". Ricavata in un antico deposito di zucchero sito nel porto vecchio la popolare Nikolaikeller (Cremon 36) propone ben 25 specialità a base di aringhe a prezzi abbordabili.

A Blankenese, borgo che ricorda la costiera amalfitana, in cima alla collina da dove si vigila sul traffico fluviale troneggia lo storico Süllberg dove il pesce è re (Blankenese 55); ma forse vale la pena più per la vista che per la cucina. In alternativa e sempre opzionata dai nostalgici la tipica cucina proposta alla simpatica Kartoffelkeller (Deichstrasse 21), aperta nella parte storica del porto tra i magazzini delle spezie in mattoni rossi sopravvissuti ai bombardamenti e ristrutturata a dovere: offre soltanto piatti accompagnati dai tuberi più cari ai tedeschi come patate con speck, con aringhe, maiale e serviti da cameriere vestite con tela di sacchi di patate. Frequentato dagli studenti del glorioso Max Plank Institut, il But'n Tor si affaccia alla residenziale Mittelweg al n°27: è una kneipe dove si può anche sorseggiare soltanto una squisita birra chiara. Ambiente intellettuale e giornalistico e cucina raffinata al Brucke (Innocentiastrasse 82) che sovente è affollato di artisti e "teste grigie").

A luci spente Gli amburghesi non spendono, come i bavaresi, un quarto della loro vita nelle birrerie. Ci sono certo delle kneipen dove la bevanda al luppolo scorre a fiumi tutta la notte, ma non è un rito. Diversi classici locali di moda sono concentrati nella armoniosa piazzetta di Grossneumarkt, affollata di osterie, bistrot e birrerie tra cui spicca il decoro di Schwenders (Grossneumarkt 1), bellissimo per la calda atmosfera sprigionata dall'arredo in legno scuro, le luci morbide e le note di musica classica, viennese come il fondatore dello storico locale, di sereno sottofondo. I patiti del jazz si riuniscono al Cotton Club (Alter Steinweg 10) . L'atmosfera è informale e i musicisti di livello internazionale. La szene alternativa sta recuperando il quartiere mitico di St.Pauli e ora la stessa via del peccato, la Reeperbahn, allinea tra sex-shop ed eros-center anche locali molto di moda dove non incombe più lo spettro dell'Aids, sostituito però dal subdolo covid, come il Docks (Spielbundenplatz 19) dove si ascolta dell'ottima musica dal vivo o come, frequentato per gli aperitivi, il Chicago Bar (Gerhardstrasse 9) .

ARRIVARE Con lufthansa.com via Francoforte o Monaco o diretti con ryanair.com e poi con la linea di treno S-Bahn S1 fino all' Hauptbanhof in 25 minuti.

DORMIRE SOGNI D'ORO L'aristocratico albergo Vier Jahreszeiten, ribattezzato Fairmont, per decadi è stato considerato il migliore d'Europa e il secondo nel mondo; soprattutto per il servizio, impeccabile e cortese. Maestosamente affacciato al Binnenalster, uno dei due laghi che arieggiano il cuore della città, venne fondato nel 1897 dalla famiglia Haerlin che lo arredò un po' in stile Biedermeier, un po' barocco e un po'rustico-elegante, richiamando nel complesso lo stile dei grandi hotel Edwardiani. Da allora il "buon gusto di un tempo" non ha mai abbandonato l'albergo che contava circa 450 impiegati al servizio di soli 200 clienti: due e mezzo per persona. Inutile dire che, con attenta discrezione, ci si sentiva coccolati e, per qualche notte regale, anche parte di una grande elitaria famiglia amburghese. Da non perdere ancora oggi i dolci nelle sale dell'inclusa pasticceria Condi, la risposta teutonica alla viennese Demel. Nel maggiore dei due laghi amburghesi, l'Aussenalster, si specchia anche la mole imponente dell'altro grande hotel: l' Atlantic.

Costruito ai primi del secolo questo lussuoso albergo è stato uno dei pochi edifici sfuggiti ai bombardamenti. Ha mantenuto pertanto un melange di stili, tipico della vecchia vecchia Amburgo, che ricorda l'arredamento degli antichi elegantissimi yacht di rotta un tempo nell'Atlantico: colonnette ioniche e tessuti bianchi e blu si alternano a tappeti orientali e pregiati mobili d'oltralpe. Immancabile nella lobby era ed è ancora il the con tanto di samovar e dieci miscele esotiche. Nella "Positano del nord", a Blankenese, si specchia sull'Elba lo Strandhotel Blankenese. In stile liberty ha camere molto confortevoli, terrazzino sul fiume e una piccola ma rinomata galleria d'arte. E' però in ristrutturazione. Sull'Elbchaussee, l'alberata arteria che segue il corso del fiume, s'acquatta il settecentesco l'Hotel Jacob amato da Robert Redford che, oltre a ospitare uno dei migliori ristoranti di Amburgo, ha stanze silenziose da cui si ammira l'affascinante traffico fluviale.

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