Il Taccuino di Baudelaire di Giovanni Farzati, la tecnica di lettura improvvisata , PERICLE SARTI - Positanonews

2022-08-08 15:53:18 By : Ms. Sandy Guo

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💥È divertente di j.t. Lero

Una delle questioni che mi trovo più spesso ad affrontare con gli allievi dei Corsi di Conduzione Radiofonica di Radiospeaker.it è quella della lettura del testo. Per aiutare gli allievi a leggere un testo senza restare ingabbiati nella lettura, ho sviluppato la Tecnica della Lettura Improvvisata.

Partiamo dal presupposto che il 50% del successo di un talk radiofonico dipende dal modo con cui abbiamo scritto il testo. Ci sono varie tecniche di cui abbiamo già parlato, come la Tecnica dell’Aida che spiego nel libro Teorie e Tecniche di Conduzione Radiofonica e la tecnica del Parlare nella Tastiera.

Se il testo è scritto bene, strutturato bene e pensato per il parlato, ora non ci resta che leggerlo senza far capire che si sta leggendo. La difficoltà è proprio questa: “Come faccio a leggere un testo senza far capire che sto leggendo?”

Nel momento in cui ci si approccia alla radio non è pensabile poter leggere un testo come ci hanno insegnato a scuola: senza un minimo di interpretazione, naturalezza e innescando quella fastidiosa cantilena. Mi permetto di aprire una piccola polemica:  i primi a dover seguire un corso di dizione/lettura interpretativa dovrebbero essere proprio i professori di italiano. (Senza offesa).

Leggere un testo per la radio: la lettura improvvisata

Per leggere un testo, senza far percepire la lettura, potremmo adottare la tecnica della lettura improvvisata.  Proviamo ad immaginare il testo come un tappeto elastico dalla quale saltar fuori ogni volta che si vuole. Leggo una parte del testo e aggiungo una piccola parte improvvisata, leggo una parte e improvviso. Boing, Boing, Boing. Salto fuori dal testo, improvviso e riatterro sul testo. Di nuovo, salto fuori dal testo, improvviso e riatterro sul testo.

Mi spiego meglio: mentre leggo il testo così come l’ho scritto, ne esco fuori con commenti a margine, piccoli intercalari, riflessioni improvvisate, pause naturali. Tutto questo fa sì che emerga la naturalezza, rende il nostro discorso meno rigido e “perfetto”, fa venire fuori l’improvvisazione con il mio vero modo di parlare naturale e arricchisce il testo di colore con commenti. Occhio solo a non esagerare con l’improvvisazione, altrimenti si rischia di sforare con i tempi.

La lettura improvvisata ci permette quindi di “raccontare una storia” senza perderci e senza sbagliare, arricchendola di improvvisazione, naturalezza e colore.

Aggiungiamoci anche un pizzico di ritmo e di sorriso ed il gioco è fatto 😉

Founder & Ceo di Radiospeaker.it, Dizione.it e Programmiradiofonici.it. Conduttore radiofonico per Radio Globo, Organizzatore del World Radio Day, Autore del libro “Teorie e Tecniche di Conduzione Radiofonica”. Consulente e Formatore Radiofonico. di Apir

Giacche, pantalini; sciarpe, cappelli con vespe e calabroni. Un tutt’uno, a Cosentini, frazione di Montecirice, problema risolto grazie all’intervento tempestivo del comando   Vigili del fuoco di Agropoli  che hanno riimosso i nidi di vespe e calabroni presenti nei cassonetti .

💥Le canzoni di Casa Withaut sono tre…

La leggenda di Mautoua del Pooh; Whal a Wonderful di Luis Armstrong; pura poesia; l’inno dell’Uruguai; Orientales la Patria o la tumba, testo di Francesco Acuna’ del 1833… “niente doccia, siamo matti? lo sciacquone non lo tiro ogni volta, c”e emergenza planetaria di acqua, le mutande, le cambio ogni tre quattro giorni; parole di Fulco Pratesi; capo storico di WWF italia; interviene sull’emergenza clima; lo sviluppo. sostenibile dell”abitare, trova a Casa Withaut  a Cosentini nel Cilento, il suo modello perfetto; c’è la possibilità di prendere il sole dalle scale;  nascoste dalla curiosità della gente, meditazione; “Casa without; casa senza; l’idea dell’abitare del defunto fotografo “umile e caratteristico” statunitense Bill Cunningham.

Servizi igienici ridotti all’osso…come pipì nell” aceto per ricavarne fertilizzante bio; Casa without;..senza corrente elettrica, senza acqua; candele a olio; al massimo della tecnologia, un pannello fotovoltaico; in cucina, crusca,aceto,limone; (uguale piatti e posate splendenti).

Bill Cunningham, era un reporter, famoso per una rubrica su NYT (Nev York Times; Bill Cunningham firmava On the street); Cunningham aveva un gran codazzo di lettori; viveva in una camera senza bagno e cucina, a New York, distretto di Manhattan; sempre vestito con la stessa giacca; caffè doppio ogni mattina alle 7.

❤Casa Withaut Cosentini Cilento(l’idea è del proprietario,  Giovanni Farzati,  giornalista di Reporter senza Frontierere redattore Positano News)

cucina; minimalismo dietetico; energia; fonti rinnovabili; igiene casa; nessun prodotto chimico, solo prodotti naturali; aceto/crusca/limone/acqua salata; Il bello del posto; spensieratezza, contatto con la natura, compagnia della musica e barefooting con un panino.

Barefooting? camminare a piedi nudi su superfici diverse?; questo stimola le zone riflesse del piede; per un beneficio bio-naturale della persona; casa Withaut è come quei rari luoghi in cui si vive come se il tempo si fosse fermato agli anni ’60.; assomiglia a quelle comunità Hippy ben radicate in punti precisi del globo che continuano, tra una strimpellata e l’altra, a professare la pace, la libertà e l’amore nel suo senso più ampio.

Casa Withaut; In Italia c’è la Valle della Luna, per esempio, e nel resto del pianeta ce ne sono altre;  avere una volontà e una salute di ferro; perché Casa Withaut è anche;  tazze di un bianco sporco, un pavimento unto e crepato, un fetore acidulo, la mobilia ammaccata e instabile.

Casa Withaut; ambienti riscaldati poco e male; inverni senza fine, prima di assaporare la gioia della primavera; il profumo dell’uovo crudo al caffè, una corte che cadde a pezzi; fa vento da ogni angolo; ma è una casa che porta il vigore fisico, grazie al barefooting; alla tranquillità;  ai prodotti naturali.

💥Storie di vita a Droro (21.30) Stella Cilento Ci vediamo il 26 Agosto, con Umberto Anaclerico (attore) e Costabile Costantino Caruccio (chitarra)..Quante Stotie, perché nella vita ci sono tante Storie da Raccontare. Grazie a tutti gli organizzatori di Cilento in Musica.

💥Postiglione, Pericle Sarti, ritratto di un pittore campione

PERICLE SARTI IL PITTORE  DI POSTIGLIONE tra i maggiori artisti del’900 del classicismo e realismo napoletano

Quando il maestro Pasquale Caputo, in arte Pericle Sarti mi ha chiesto di pubblicare un libro autobiografico, ne sono rimasto entusiasta. Egli mi ha consegnato un’infinità di documenti che vanno dal 1955 al 2021: articoli di giornali, locandine di mostre e recensioni di grande rilevanza, testimonianze di 65 anni di carriera artistica. Per me è diventata un’impresa scegliere cosa pubblicare, ma alla fine ho optato per una sorta di compendio della vita artistica del maestro. Ho voluto inserire all’interno del libro l’anima dell’artista e l’essenza delle sue opere. Ho conosciuto Pericle Sarti ad un’estemporanea di pittura a Postiglione, il suo paese di origine; mi hanno colpito la sua personalità, la saggezza, il suo parlare composto senza alterare mai il tono della voce: ogni parola pronunciata aveva un senso, un valore, si percepiva linfa vitale nei suoi discorsi. Pericle Sarti è uno tra i più grandi artisti del realismo napoletano del ’900, i suoi dipinti sono di una bellezza artistica unica, egli ha avuto la capacità di riversare su tela tutto l’amore e l’affetto per la sua gente e la sua terra; ha dipinto volti scavati e segnanti dal tempo, figure vive che sono entrate a far parte della sua vita e della sua pittura. Una pittura fatta di contorni netti e decisi, tinte che si distendono su tela e fanno comprendere quanto grande sia il senso del colore nell’artista, che ne sa modulare con padronanza le sfumature e le differenti tonalità sia nei singoli elementi come nelle scene. Pericle ha posto la sua attenzione sui personaggi semplici, come i lavoratori, i contadini e sugli episodi della vita quotidiano della sua gente. La sua è un’esperienza emozionale e spirituale della realtà. Dipinge ciò che sente. In alcuni murales dipinti a grandezza naturale all’interno del paese si riconoscono persone reali del borgo natale del pittore, come ad esempio “La fiera”, un dipinto che si trova nell’aula consiliare del comune di Postiglione: in esso Pericle raffigura la realtà così com’è. Lo stile pittorico è sobrio ma deciso, fatto di colori terrosi e forme piene, orientato verso una riproduzione schietta e spontanea della realtà, esaltando la dignità della classe sociale dei contadini. Il suo interesse principale è stato sempre quello di cogliere e fissare l’atmosfera e gli eventi quotidiani. La sua pittura ha affascinato nel corso degli anni vari personaggi che in lui hanno riconosciuto un talento artistico innato, ha partecipato a prestigiose mostre collettive ed è stato invitato ad esporre in varie città delle penisola italiana, ma anche a Parigi, Amsterdam e New York. All’età di 93 anni Pericle Sarti ancora dipinge la sua terra e la sua gente con delicatezza e accuratezza; i ricordi sono sempre vivi nella vita dell’artista e grazie alle sue opere si riesce a vivere quel particolare istante impresso nella sua mente e che magicamente ci trasporta nell’epoca che può essere testimoniata solo attraverso la sua arte poetica. A Pasquale Caputo, in arte Pericle Sarti, è dovuto questo contributo letterario perché i suoi dipinti non solo costituiscono un argomento di riflessione e ricerca, ma fanno parte della memoria e della storia di un paese. Salvatore Monetti

A Postiglione è facile incontrare in giro per le strade l’ottantenne Pasquale Caputo, in arte Pericle Sarti, di origine Salernitane,(Postiglione SA 28/02/1930) ma che  da anni vive a Napoli, come lo definisce la stampa specializzata “un colto pittore contadino “…Pericle Sarti è tra i maggiori artisti del ’900, che hanno portato su tela il classicismo e il realismo napoletano. Tutte le sue opere, di rara bellezza artistica, finiscono per esprimere qualche cosa che è comune a tutti gli uomini: una meditazione realistica e umana sui temi perenni della vita quotidiana, della morte, dell’essere e del pensare, che sono temi universali ed eterni e Lui, Pericle,  li riversa su Tela…a volte le figure sembrano vere, vive. Fare una passeggiata insieme è stato bello: vicino all’albero secolare (confronto tra l’essere umano e la natura centenaria), i murales realizzati dall’artista nelle stradine o nei negozi di Postiglione, l’incontro con le persone che ha immortalato nelle sue tele o i murales… un’esperienza unica!

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