La casa romana fra arte e toni di blu | Elle Decor

2022-08-08 15:47:18 By : Mr. Yujin Song

Nel complesso, l'appartamento pensato come un nido urbano a protezione di relax e tranquillità, è anche un "girotondo di flussi che rende lo spazio dinamico"

"Desideravamo una casa che in diversi modi rispecchiasse questa città che amiamo tanto, senza però che si imponesse, lasciando spazio alle nostre personalità, le nostre diverse culture, le nostre storie e i ricordi". Così una coppia franco-italiana, di base fra Bruxelles, Roma e la Francia, ha affidato il progetto di #Mecenate59 a Giorgio Marchese e Arianna Nobile di PuntozeroArchitetti. "Abbiamo lavorato sui flussi creando una continuità tra l’area del living, la zona pranzo e la cucina messi in comunicazione tra loro da varchi, passaggi, pedane rialzate", hanno raccontato i creativi. "Avere scorci e vedute speciali sulla città era uno dei desideri della committente, che abbiamo cercato di restituire nel progetto". L'appartamento, così come descritto in breve dai suoi disegnatori, è oggi un buen retiro romano che appartiene anima e cuore alla Città Eterna e che vanta un'atmosfera all'italiana: sobria, calda, dove l'arte si fa spazio attraverso i corridoi e gli ambienti in comunicazione fra loro. Inoltre, si trova sul Colle Oppio e si gode i vicoli dell'urbe dall'alto.

Il suo involucro è un immobile dei primi Anni del Novecento. Ma sulla pianta tradizionale, i creativi sono intervenuti costruendo una sequenza di stanze. In particolare, la zona pranzo e la cucina si parlano grazie a un susseguirsi di varchi, passaggi e pedane rialzate che trasformano la casa - almeno in apparenza - in un labirinto senza fine abbracciato dalla bellezza. Nel complesso, l'appartamento pensato come un nido urbano a protezione di relax e tranquillità, è anche un "girotondo di flussi che rende lo spazio dinamico". La zona living intavola un dialogo continuo con lo studiolo limitrofo; la stanza da letto con il bagno. E, a proposito del bagno, questo ambiente (il più intimo della casa) è stato concepito come una salle de bains personale in cui perdersi e in cui guardare l'arte con il naso all'insù.

Il fil rouge del progetto è una panca bassa che vive ai piedi delle finestre e gira intorno al living, alla cucina e alla sala da pranzo. L'arredo, interpretabile come un'opera d'arte site-specific, si gode la consequenzialità degli ambienti: è onnipresente e allo stesso tempo silente nell'atmosfera rilassata dell'appartamento. È una base dove esporre quadri e oggetti che gli abitanti della casa amano collezionare. L'estetica si personalizza anche grazie a un intreccio di materiali che contrastano la classicità degli elementi originari: il cemento resina, per esempio, incornicia e inquadra i pavimenti di graniglia come fossero dei tappeti. "Marmi forti e decisi sono stati scelti per i bagni e laccature grigie per i mobili a tutta altezza della casa, abbinati al mogano in grissinato per la libreria studio". Infine, parola agli abitanti della casa: "Questa città per noi è difficile da raccontare, forse la parola più adeguata per definirla è emozioni - al plurale, perché nonostante i tanti anni vissuti, le emozioni che genera rimangono forti come lo erano all’inizio. Anzi, crescono e diventano più profonde. Vivere qui è una sorta di buona onda, una fortuna del destino. Roma è l’unica capitale europea dove si vive come se fosse un villaggio e dove ogni giorno si può toccare l’eternità. Per queste ragioni, anche, si fa amare e odiare".