Controlli a tappeto: nessun medico vax trovato in tutta Italia - ilGiornale.it

2021-12-06 23:47:33 By : Mr. Kent Syu

Il blitz dei Nas: 281 medici e operatori sanitari scoperti no vax ancora sul posto di lavoro. Ora per loro si ipotizza il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria

Nonostante fossero ancora senza alcuna dose di vaccino, hanno continuato a esercitare la loro professione. I carabinieri del Nas hanno scoperto e denunciato 281 medici e operatori sanitari presenti irregolarmente sul posto di lavoro.

L'operazione è stata resa possibile grazie a un accordo con il Ministero della Salute: sono state controllate ben 1.609 strutture in tutto il Paese, oltre a innumerevoli centri sanitari privati ​​e pubblici. Complessivamente sono state verificate quasi cinquemila posizioni di diverse figure professionali quali medici di base, farmacisti, dentisti, infermieri e altri. Durante questi controlli sono emerse 281 persone che non hanno rispettato le disposizioni di legge (vaccino obbligatorio anti-Covid) e hanno continuato ad esercitare come se nulla fosse.

Di questi, 126 erano già stati sospesi dall'ordine professionale ma continuavano comunque la loro attività di liberi professionisti in studi privati, ospedali pubblici e cliniche private sperando di farla franca. Per queste figure l'autorità giudiziaria ipotizza il reato di “esercizio abusivo della professione sanitaria” perché in servizio nonostante la sospensione. Come riportato da Il Messaggero, sono stati denunciati otto medici di famiglia mai vaccinati provenienti da Abruzzo, Sardegna, Campania e Lazio. Oltre alle denunce, l'operazione Nas non è ancora terminata perché sono ancora in corso altre indagini nei confronti delle ASL di altre Regioni come Molise, Calabria e Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano «per possibili comportamenti omissivi e inerzia nel disciplinare la predisposizione di atti amministrativi e provvedimenti disciplinari nei confronti del personale non vaccinato”.

Per gli altri no vax medici sospesi, sono stati due quelli che hanno deciso di tornare sui propri passi, vaccinarsi e l'Asl, riconosciuto il loro rispetto dell'obbligo vaccinale, ha comunicato la fine della sospensione: è successo a Latina dopo i provvedimenti decisi negli ultimi riunione della commissione aziendale istituita dall'azienda sanitaria proprio per vigilare sul rispetto dell'obbligo vaccinale da parte degli operatori sanitari e per scovare eventuali “furbi” che, puntualmente, venissero scoperti.

"Un'iniziativa di questo tipo ribadisce la nostra ferma determinazione nel dire che la vaccinazione è la via più efficace per uscire dal Covid", ha affermato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Federazione Ordini Chirurghi e Odontoiatri). “Un medico non vaccinato, se non per motivi di salute, dovrà essere sospeso e lo farà il suo Ordine – spiega Anelli in un comunicato pubblicato sul sito. “Protagonista sarà la Federazione perché interrogherà la piattaforma nazionale sui pass verdi da cui estrarrà i nomi di coloro che non sono vaccinati e li invierà ai singoli Ordini», conclude.

La lotta ai medici no vax consiste in un altro tassello: è stato appena chiuso il centro di assistenza Ippocrate.org, composto da un gruppo di medici che hanno fornito aiuto ai pazienti attraverso la telemedicina e alcune controverse terapie domiciliari contro il Covid-19. Ad annunciarlo è stato il fondatore, Mauro Rango, che ha spiegato come alcuni medici curassero i propri pazienti con la Tachipirina. "L'assistenza di Ippocrate è stata chiusa perché la maggior parte dei medici, quasi tutti, sono stati sospesi e non possono nemmeno esercitare la telemedicina. Sono stati sospesi perché non sono stati vaccinati. Sono stati sospesi perché hanno curato più di 60.000 persone a casa". , rimasta sola, con Tachipirina e vigile attesa, che non aveva altro a cui rivolgersi se non uno dei nostri medici per telefono”.

Attualmente i camici sospesi in Italia per non aver subito la vaccinazione anti-Covid sono 1.614, lo 0,3% del totale secondo gli ultimi numeri aggiornati da Fnomceo dopo aver ricevuto dall'Asl. In realtà gli operatori sanitari sospesi inizialmente erano 2.113, ma di questi 499 (quasi uno su quattro) erano convinti di vaccinarsi e poter così tornare al lavoro.