Blitz "Sangue blu" contro il clan Santapaola, arresti anche in Calabria - QuiCosenza.it

2022-10-01 14:51:59 By : Ms. Bella wu

L’operazione della Dda di Catania su Cosa nostra etnea. Sono oltre trenta le persone indagate per numerosi reati

CATANIA – Operazione alle prime ore oggi dei carabinieri del comando provinciale di Catania per l’esecuzione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di oltre altrettanti indagati della cosca Santapaola-Ercolano. L’inchiesta della Dda, dominata ‘Sangue blu‘, ha fatto luce sulle recenti evoluzioni delle dinamiche della ‘famiglia’ di Cosa Nostra etnea, individuandone anche gli elementi apicali.

Il provvedimento del Gip ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa e concorso esterno, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni e concorso in trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo mafioso.

Nell’operazione sono impegnati 250 carabinieri del comando provinciale etneo che stanno eseguendo l’ordinanza nelle provincie di Catania, Prato, L’Aquila, Enna, Perugia, Vibo Valentia, Palermo, Benevento, Siracusa e Avellino.

Il presunto responsabile provinciale della ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano è Francesco Tancredi Maria Napoli, 48 anni, arrestato dai carabinieri che, secondo l’accusa, ricoprirebbe dal 2019, dopo essere tornato in libertà finito di scontare 13 anni di carcere. Ad indicarlo nel ruolo apicale di Cosa nostra etnea diversi collaboratori di giustizia, mentre altri lo avevano definito ‘uomo d’onore riservato‘. Napoli è il nipote di Salvatore Ferrerra, detto “Cavadduzzu” (puledro) che aveva sposato una delle sorelle D’Emanuele, zia dello storico capomafia Benedetto Santapaola.

Napoli, secondo le indagini dei carabinieri, nella gestione delle attività illecite del clan per evitare di essere intercettato utilizzava una rete telefonica riservata, con utenze intestate ad ignari cittadini extracomunitari, cambiate di frequente. Gli ‘affari’ della cosca erano trattati sempre di presenza, con incontri fissati senza alcun riferimento specifico al luogo, ma indicati attraverso “nomi in codice”, durante i quali era vietato avere cellulari.

Nella ‘famiglia, sostiene, la Dda, avrebbero avuto un ruolo di rilievo anche Cristian Buffardeci e Domenico Colombo, entrambi di 46 anni. Il primo sarebbe stato il “braccio destro” di Napoli, evitandogli un’esposizione diretta nella gestione degli affari illeciti, in particolare nei contatti con pregiudicati e, a volte, prendendo parte a delicati incontri esponenti di vertice di altre organizzazioni criminali. Colombo è accusato invece dalla Procura di avere avuto stretti legami con personaggi di vertice dell’associazione, come Vincenzo Sapia, 56 anni, e Francesco Santapaola, 41, e avrebbe avuto anche un ruolo nella gestione delle estorsioni e del recupero crediti, raccogliendo, in particolare, le somme destinate alla famiglia di Francesco Santapaola. L’attività investigativa avrebbe inoltre documentato i “reati fine” strumentali al sostentamento dell’associazione mafiosa, come estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di cocaina e marijuana, gestito direttamente da Gabriele Santapaola e e dai fratelli Giuseppe e Antonino (figli di Salvatore detto “Turi Colluccio”), il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l’acquisizione, diretta o indiretta, della gestione e del controllo di attività economiche.

Sono 35 le persone arrestate e l’inchiesta avrebbe fatto luce su sei episodi di ‘taglieggiamenti’ a imprenditori dei settori dei servizi per la logistica, delle attività turistico-ricreative e del commercio all’ingrosso e al dettaglio. In un caso la richiesta estorsiva è stata preceduta da una bottiglia incendiaria posta all’esterno di un noto stabilimento balneare della Plaia, accompagnata da un pizzino con la scritta “200 mila euro o ti cerchi l’amico 2 giorni di tempo”.

Una è stata invece interrotta in flagranza dai carabinieri che hanno arrestato un esattore poco dopo avere prelevato più di 1.000 euro da un imprenditore catanese, il quale, dopo un’iniziale reticenza, ha riferito di essere stato vittima di pressanti richieste già da diverso tempo. Il ‘pizzo’ era utilizzato da clan anche al mantenimento delle famiglie degli affiliati detenuti. I carabinieri hanno eseguito anche il sequestro preventivo di beni stimati in quattro milioni di euro comprese la società “Citymotor s.r.l.”, salone multimarca di automobili a San Gregorio di Catania che secondo l’accusa sarebbe stata intestata a un prestanome per eludere le norme antimafia, e la “Vinissimo s.r.l.”, enoteca di Catania, che sono state affidate ad un amministratore giudiziario. Sequestrati anche conti correnti e beni aziendali registrati, sia mobili che immobili.

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Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a margine dell’incontro con gli elettori a Milano, definendo i dem “passato”

MILANO – “Il Pd per come l’abbiamo conosciuto è finito, questione di mesi e il congresso lo chiarirà definitivamente”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a margine dell’incontro con gli elettori a Milano. “Dopo questa campagna elettorale incredibile del Pd, masochista, tutti abbiano piena consapevolezza di questo: il Pd è il passato di questo Paese, Reniew Europe è il futuro”, ha detto Renzi.

“A tutti gli amici del Pd che ci hanno creduto – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – se vogliono continuare l’accanimento terapeutico, facciano pure, noi siamo il futuro, siamo ‘Renew Europe’ e vogliamo migliorare il risultato raggiunto qui in Lombardia, anche se non sarà facile, e soprattutto vogliamo portare tutto il Paese, anche il sud, ad avere quella passione per il futuro che è stata espressa al Nord e in particolare a Milano. Il Pd è il passato, non parliamone più”.

A proclamare la protesta sono state Filt-Cgil e Uiltrasporti rivendicando “contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose”

ROMA – Sciopero di 24 ore oggi del personale Ryanair e di 4 ore, dalle 13:00 alle 17:00, del personale di Vueling. A proclamare la protesta sono state Filt-Cgil e Uiltrasporti rivendicando “contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del nostro Paese” Sono in corso presidi dei lavoratori Ryanair presso gli aeroporti di Milano Malpensa, Pisa, Roma Ciampino e Napoli.

La campagna di Legambiente fino al 2 ottobre vede i cittadini di tutte le età ripulire insieme dai rifiuti, aree verdi, strade e piazze, angoli della città, ma anche sponde di fiumi e spiagge

ROMA – Torna per il 30° anno, fino a domani 2 ottobre la storica campagna di volontariato di Legambiente “Puliamo il Mondo” – edizione italiana di Clean up the World – che chiama all’azione i cittadini in un  “impegno collettivo in nome dell’ambiente e della cittadinanza attiva” che mette “al centro la tutela e la valorizzazione del territorio, città più pulite e vivibili, il senso di comunità unito al rispetto e all’accoglienza”. Oltre mille gli eventi in programma dal nord al sud Italia che vedranno impegnati centinaia di volontari tra studenti, amministrazioni comunali, realtà aziendali e associazioni. Motto di questa edizione sarà “Trent’anni di Puliamo il Mondo per un clima di pace” per sottolineare l’importanza delle comunità fautrici di una società che promuove la pace e il rispetto della diversità, rifiutando la guerra, ogni forma di pregiudizio, violenza, odio e discriminazione.

Quasi 32mila rifiuti raccolti e catalogati da 697 volontari di Legambiente nei 66 transetti eseguiti in 56 parchi urbani di 28 città, circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. A farla da padrone i mozziconi di sigarette che rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti (13.483 su 31.961 totali), seguiti da tappi di bottiglia o di barattoli e linguette lattine (3.005 pezzi trovati pari al 9,4% del totale), pezzi non identificabili di carta (2.575, l’8,1%), pezzi non identificabili di plastica (1.838, il 5,8%), bottiglia di vetro e pezzi di bottiglie (1.710, il 5,4%), e sacchetti di patatine e dolciumi e caramelle (1.009, il 3,2%).

Sono i dati emersi al termine dell’indagine “Park litter 2022” di Legambiente. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, le mascherine sono state ritrovate in 25 dei 56 parchi monitorati (44,6% dei parchi) mentre i guanti in 7 dei 56 parchi (12,5% dei parchi).

La maggior parte dei rifiuti rinvenuti, oltre alla categoria dei rifiuti da fumo, sono riconducibili a quella dei prodotti “usa e getta” e quelle degli “imballaggi” che rappresentano rispettivamente il 21% (6.622 pezzi) e il 26% del totale (con 8.189 pezzi), spiega l’associazione ambientalista. Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono per il 62,1% di polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 19.844 rifiuti, per il 13,5% di carta e cartone (4.327 rifiuti), per il 12,7% di metallo (4.055) e per il 7,1% di vetro e ceramica (2.260). La restante percentuale di rifiuti (4,6%) è composta da rifiuti in gomma, materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica e materiali misti e Raee.

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