FuoriSalone 2019 di Martino Gamper per cc-tapis, intervista

2022-07-23 01:08:46 By : Ms. Summer Liu

La nuova collezione di tappeti, concepita dal designer italiano per cc-tapis, gioca con la luce e con i pattern decostruitivi

In occasione del Fuorisalone 2019, cc-tapis presenta Xequer, una nuova collezione di cinque tappeti, fatti a mano, disegnati da Martino Gamper, nel proprio pop-up showroom in Piazza Santo Stefano 10. Esposta insieme ai progetti di Patricia Urquiola, German Ermicš, Maarten de Ceulaer e Studiopepepe, la serie psichedelica di Gamper partecipa alla scenografia anni '80 del brand, che è animata da musica elettronica e da una morbida moquette verde mela. Curiosi di saperne di più sul progetto abbiamo posto alcune domande a Gamper e a Daniele Lora, art director di cc-tapis.

Non è la prima volta che sviluppi un tappeto... Martino Gamper: Questo è il secondo progetto che facciamo con cc-tapis. Il primo non era venuto così bene... Forse perché in questo caso abbiamo avuto più tempo per svilupparlo.

Quale l’idea dietro alla serie Xequer? Martino Gamper: Ho immaginato ogni tappeto come una composizione di vari tappeti sovrapposti, disposti a formare una sorta di patchwork. Volevo dare un senso di prospettiva doppia. Le forme geometriche seguono un effetto intarsio cut off irregolare. È un po’ il linguaggio che ho utilizzato in questi ultimi anni.

Il fil rouge della collezione 2019 è la sperimentazione, corretto? Daniele Lora: L’idea era di creare un laboratorio. Infatti quest’anno non abbiamo voluto seguire un preciso filo estetico. Il risultato è una totale incoerenza estetica dei pezzi. Quello che li lega è la sperimentazione. Abbiamo cercato di usare nuovi materiali riciclati con Patricia Urquiola, nuovi tipi di nuance di colore con German Ermizc, mentre con Martino abbiamo sviluppato una tecnica per poter fare dei tagli più precisi possibile per ottenere queste geometrie. Quindi sì, la sperimentazione è stata il vero fil rouge. Ogni progetto è stato un esperimento!

Il risultato ricorda il mantello di Arlecchino, pieno di colori contrastanti. Un insieme in un certo senso psichedelico. Ci racconti di più riguardo questa scelta? Martino Gamper: Per me era molto importante usare colori molto contrastanti - rosa, blu, giallo - che funzionano su livelli diversi. Gli artigiani in Nepal sono riusciti ad ottenere dei colori abbastanza vicini a quelli che avevo indicato in origine. Ma abbiamo anche giocato con materiali diversi, alternando lana e seta in modo da creare effetti di luce interessanti. Ogni fibra riflette, infatti, la luce in modo diverso e si ottiene un effetto molto bello con le varie texture dei materiali che danno profondità. Daniele Lora: La seta può diventare molto più profonda della lana, molto brillante a secondo dell’angolo da cui la guardi. Ha, infatti, due direzioni diverse: il lato del pelo e il lato del contropelo. La lana rimane, invece, più opaca; quando i tappeti sono per terra si vedono questi giochi di impressioni che cambiano completamente.

Qui in Piazza Santo Stefano presenti la serie di cinque tappeti al completo. Perché presentarli tutti insieme? Martino Gamper: Non sapevamo scegliere quali presentare! Daniele Lora: Tutti insieme raccontano molto meglio la storia del progetto. Già ieri mentre li appendevamo ci sono venute in mente molte idee strane. Inoltre, ci permette di mostrare ai clienti le varie texture dei tappeti, di esplorare davvero il concetto di pattern destrutturati pensato da Martino. Lo possiamo usare un po’ come un campionario in scala 1:1! Martino Gamper per C-C Tapis c/o showroom in Piazza Santo Stefano 10 www.cc-tapis.com