Il punto con il presidente regionale dell'Associazione Marche Fitness, Egidi sui controlli a tappeto che stanno interessando palestre e piscine delle Marche in merito al controllo del Green pass

ANCONA - "In questi giorni nelle palestre e nelle piscine della regione sono numerosi i controlli delle forze dell'ordine per verificare il possesso del Pass Verde da parte degli utenti e alcune strutture sono state sanzionate perché trovate non in regola". A parlare è Gianluca Egidi, presidente di Afm, l'Associazione Marche Fitness che raggruppa la maggior parte delle palestre e delle piscine della regione.

Ieri una palestra di Ancona è stata chiusa per 5 giorni dalla Questura di Ancona perché l'addetto all'ingresso non ha verificato il possesso del Pass Verde da parte degli utenti e non ha controllato la temperatura dei clienti all'ingresso all'interno della struttura. «Stanno facendo una strage - spiega Egidi - perché ci sono alcuni colleghi che evidentemente non rispettano le regole. Anche oggi abbiamo fatto un controllo e ci hanno trovato in regola».

Egidi ricorda che in regione si sono verificati "casi di persone che non sono riuscite a scaricare il Green Pass pur essendo vaccinate da più di 15 giorni, o che pur riuscendo a scaricarlo al momento del controllo sono non regolari, si tratta di problemi tecnici che però al momento del sopralluogo possono costare una sanzione compresa tra 400 e 1.000 euro sia per il titolare della palestra che per il cliente non aggiornato».

Per questo sottolinea che in caso di anomalie tecniche “ci vorrebbe buon senso da parte del titolare. Se un utente è in regola ma ha problemi tecnici per i quali il QR Code del Green Pass non funziona correttamente, non credo sia giusto sanzionare né lui né la struttura. Con tutti i danni che stiamo subendo, non possiamo permetterci di far arrabbiare un utente che ha pagato un abbonamento, in regola con le vaccinazioni, ma che ha un problema tecnico che non dipende da lui, tanto meno da noi”.

Cosa ne pensi dei controlli? «Credo che le misure di prevenzione adottate prima dell'introduzione del Green Pass fossero già sufficienti a garantire la sicurezza degli utenti. Per ora l'introduzione del Green pass ci ha fatto perdere una parte del nostro fatturato, circa il 20-30%, che si aggiunge a tutti i danni già subiti. Tuttavia, se esiste una legge, deve essere rispettata. Non si possono creare situazioni in cui chi non rispetta la legge approfitti di chi segue le regole. Da questo punto di vista i controlli sono ben accetti, purché servano ad evitare chiusure future». Insomma, un'ulteriore compressione sul fatturato “digerito”, seppur con difficoltà, da parte delle strutture purché consenta di recuperare nel medio-lungo termine, evitando ulteriori chiusure.

Dal 6 agosto è entrato in vigore l'obbligo della tessera verde per palestre, piscine, centri natatori, sport di squadra, indoor. Ciò richiede che chiunque abbia più di 12 anni debba avere e mostrare la certificazione verde per accedere a palestre e piscine coperte.

Ma le regole da rispettare non finiscono qui. All'interno delle strutture, infatti, è fondamentale continuare a rispettare i protocolli già in vigore da mesi, come l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso, tranne durante la doccia e l'allenamento, la misurazione della temperatura all'ingresso, il mantenimento della distanza. due metri dalle altre persone in palestra e 7 metri quadrati per ogni nuotatore in piscina.

L'obbligo del Green pass è valido anche per le attività sportive che si svolgono in palestra o in corsia, come danza, arti marziali, ginnastica artistica, yoga, acquagym o spinning, dentro e fuori dall'acqua. Sono esentati dall'obbligo del pass tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni: il certificato verde, tuttavia, deve essere esibito solo dai loro accompagnatori (genitori, nonni, baby sitter) che li accompagnano negli spogliatoi o vanno a prenderli all'ingresso struttura.

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