LORENZO SEMPRINI / “44”, le ferite lavate dall'acqua di mare

2021-11-22 13:59:48 By : Ms. carlen shu

Leader dei Miami and the Groovers, gruppo rock riminese conosciuto e amato dai fan di Springsteen per le numerose cover dell'artista americano e per aver preso parte innumerevoli volte ai raduni a lui dedicati (anche al festival Light of day tenutosi a America con la presenza dello stesso Springsteen), Lorenzo Semprini si prende una pausa dopo cinque album realizzati con loro per fare il suo debutto da solista. Lo fa con 44 (numero che non corrisponde all'età dell'autore, che ha appena compiuto 47 anni, ma ha un affascinante significato numerologico, come spiega lui stesso: "nella smorfia è LA PRIGIONE e per intero lockdown che non si è sentito imprigionato; nei numeri 44 c'è la grande vicinanza degli angeli nelle cose che stai facendo; ho dedicato il disco alla memoria di mia madre scomparsa nel 2015 e ho sentito questa forte spinta poi ho anche suonato con esso facendolo uscire il 13 10 21 la cui somma è 44”), un disco intimo e riflessivo, dove per un attimo lascia da parte il rock che lo caratterizza per affrontare malinconia e ricordi che si mescolano tra loro, optando per i suoni che sono a tratti sperimentali, contemporanei e spesso riflessivi, sicuramente dettati dal periodo storico vissuto durante la composizione dei brani, la pandemia. Un disco curato con la massima attenzione (prodotto da Semprini e dallo stesso Gianluca Morelli), che si distingue per lo splendido suono complessivo e la presenza di importanti musicisti. Per citarne solo alcuni, Alex Valle, bravissimo come sempre nel pedal steel, Paolo Fresu e Antonio Gramentieri.

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Semprini, a parte un paio di episodi (l'emozionante e grintoso Lei attende, un rock moderno e serrato, con riff impietosi e un assolo devastante e la bellissima ballata rock con la fisarmonica in evidenza Un respiro per me) è dedicato a un viaggio introspettivo, una meditazione su speranze disilluse, la menzogna di un mondo ormai brutto e la ricerca della forza per restare in piedi. Fin dal Balance iniziale, ci muoviamo tra ambientazioni rarefatte, dove il pianoforte in evidenza in tutto il disco costruisce il tappeto sonoro. In questo senso La terra brucia è il pezzo più indicativo, ritratto di un mondo disperato e stanco dove ci si muove tra “le verità in cui non si crede”. Pianoforte, echi di rumore gli conferiscono un aspetto quasi cinematografico. Occhi verdi, con pedal steel in evidenza, è caratterizzato da una bellissima melodia, Rimini 85 è quasi parlata su un tappeto di pianoforte dove la nebbia del tempo che passa si fonde in un avvolgente finale chitarristico.

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Da segnalare anche l'intensa e acustica pioggia Gospel con la bella voce di EVanessa Peters e un'ampia apertura corale con ancora pedal steel e chitarre in primo piano.

Chiude la springsteeniana, quella di Western star, di Noi siamo rimasti noi, un invito a non cedere, nonostante tutto: “Guarda verso il mare ce la possiamo ancora fare”. È l'augurio di Semprini, è l'augurio che tutti vorremmo sentire. 

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