L’ingresso di Totò Di Natale, l’ottimo Bracaletti schierato in posizione diversa dalla consueta, lo stacco sontuoso di Traorè per il gol che ha dato il pareggio, la consequenziale crescita dell’autostima, sembrano tutti additivi giusti a far crescere la potenza detonante dell’Orvietana. Dietro tutto questo c’è un miscelatore che risponde al nome di Gianfranco Ciccone:

"Di Natale lo conosco troppo bene e per me non è difficile attribuirgli la massima fiducia. Il suo passato ne è prova. Io, essendo stato giocatore, dico che, una sua parola dentro o fuori lo spogliatoio, vale molto di più della mia o di qualsiasi altro. Senza trascurare la voglia di coloro che vanno in campo, di dare tutto ciò che hanno per mettersi in bella mostra per non sfigurare. Sono più che soddisfatto della scelta fatta dal Presidente Biagioli, sicuro che ne trarremo benefici. Riguardo Bracaletti, del suo arretramento ne avevamo già parlato l’anno scorso e avevamo fatto qualche prova. Adesso ne abbiamo ridiscusso, arrivando alla conclusione che la nuova posizione possa giovare a lui, come all’economia di squadra. Penso che, di fatto, gli abbiamo allungato la carriera, pur riconoscendo la necessità di migliorare qualcosa. Traorè ha fatto bene, il gesto tecnico è prova di una buona scuola, potrà darci una mano. Però, essendo molto giovane, non possiamo caricarlo di eccessive responsabilità. L’autostima è direttamente proporzionale ai risultati. E quello di Poggibonsi, dove meritavamo qualcosa in più, sia servito molto in tal senso". Nessuna sconfitta, dieci punti, la dicono lunga sulla forza della Pianese: "Non è certo una novità. E’ squadra bene attrezzata, con una buona combinazione di ragazzi giovani e altri esperti. Ha esperienza nella categoria e sappiamo di dover dare il massimo per venire a capo del problema". Jaziri è recuperato, nessuno degli altri ha accusato problemi particolari. Hai ampie possibilità di scelta: "Proprio così. Cercheremo di fare quelle giuste". Orario consueto alle 15.00, con direzione di gara "rosa". Arbitrerà Silvia Gasperotti di Rovereto. Collaboratori: Gianpaolo Giannone di Arco Riva, Ion Rusu di Trento

Leonardo Brenci svolge il ruolo di “secondo” nella Pianese allenata da Vitaliano Bonuccelli. Aquesiano, vanta un curriculum con oltre centocinquanta gettoni in serie D, ha soltanto ventotto anni e la sofferta decisione di appendere le scarpette al chiodo è dovuta, soltanto, all’impossibilità di risolvere un problema fisico, che ne aveva condizionato, negli ultimi anni, una carriera oltremodo promettente, Con la Pianese aveva già vinto un campionato, come poi accaduto a Campobasso, e dopo frequentazioni isolane e nel centrosud italico, si è deciso tornare a Piancastagnaio, in un ruolo diverso: "Non avevo dimenticato quella stagione, come ero stato accolto e c’eravamo trovati, io e i miei compagni. Non è cambiato assolutamente nulla, per poter tranquillamente affermare come, quello della Società del Monte Amiata, sia l’ambiente ideale per svolgere al meglio la professione di calciatore". Veniamo al presente. Hai già avuto modo di osservare un paio di volte l’Orvietana: "Certo. Nella prima con l’Arezzo e martedì a Poggibonsi. Dove, ho visto una squadra nettamente migliorata rispetto a quella dell’esordio. Vero che, la levatura degli avversari non era paragonabile ma l’Orvietana ha sempre tenuto le redini del gioco, mostrando un buon calcio. E teniamo conto pure della determinazione, mai venuta meno fino al fischio finale". Ti ha più colpito a livello individuale o di squadra: "Direi di squadra, pur riconoscendo il valore di Tomassini, del giovanissimo Traorè come di qualche altro. Di sicuro, domenica, troveremo un avversario difficile da addomesticare". I risultati della Pianese, dieci punti in quattro partite, hanno eletto la tua squadra e qualche altra, quali uniche a poter contrastare la marcia dell’Arezzo: "Guarda, noi siamo partiti bene, i risultati sono venuti con una certa naturalezza e cercheremo di proseguire in questo modo. Devo dire, come l’inserimento dei nuovi sia stato abbastanza indolore e confermare una serenità dello spogliatoio che funziona da dodicesimo uomo". Leonardo a parte, di chi sono i meriti:

"Della Società ho già parlato e confermo. Bonuccelli si sta dimostrando un ottimo allenatore. E’ riuscito, in pochissimo tempo, a dare un’anima allo spogliatoio e un sistema di gioco che sta pagando. Veramente bravo. Con lui sto imparando molto. Dovrò fare tesoro di ogni cosa se vorrò proseguire la carriera dall’esterno del tappeto verde".

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