Stretta della Soprintendenza sugli eventi in centro. Le regole | G. di Vicenza

2022-10-01 14:50:08 By : Ms. Tracy Lei

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Ombrelloni e gazebo in tinta unita, preferibilmente bianchi. E poi corridoi di almeno tre metri per preservare siti preziosi come la Torre Bissara, moquette per proteggere il pavimento della Loggia del Capitaniato, divieto di gru per le riprese video «che limitino la visuale sui monumenti». Sono solo alcuni dei precetti che si preparano a dettar legge in materia di eventi e manifestazioni in centro storico e in particolare nei luoghi oggetto di interesse archeologico e culturale.

Procedura standard, a cominciare, naturalmente, dai siti Unesco, come Basilica, Teatro Olimpico, Loggia del Capitaniato, palazzo Chiericati. Indicazioni che sono contenute nella bozza di Protocollo d'intesa tra Comune e Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Vicenza, Verona e Rovigo. Un documento predisposto da palazzo Trissino per mettere nero su bianco il primo regolamento cittadino per la concessione in uso temporaneo dei beni tutelati, semplificando così le lunghe trafile che, di volta in volta, sono necessarie per ottenere l'autorizzazione per uno stand, una bancarella, un palco. Non una scorciatoia, beninteso, ma una procedura standardizzata e più snella per chi intende organizzare kermesse e rassegne nel salotto buono cittadino (e non solo).

«Con questo protocollo, che abbiamo consegnato al soprintendente Vincenzo Tinè nei giorni scorsi e su cui possono essere effettuate modifiche o osservazioni, cristallizziamo in un'unica proposta tutte le prescrizioni ricevute in questi anni proprio dalla Soprintendenza, andando a semplificare moltissimo le procedure per l'organizzazione di eventi, cosa che renderà la nostra città ancora più attrattiva», annuncia l'assessore alle attività produttive Silvio Giovine.

La riorganizzazione e la regolamentazione delle manifestazioni pubbliche è, del resto, una delle linee di mandato portate avanti fin dagli inizi, basti pensare ad esempio al riordino della fiera dell'Epifania. Con la sottoscrizione della convenzione (che avrà validità triennale e che è altra cosa da quella prevista per la questione plateatici), di fatto la Soprintendenza andrebbe a delegare al Comune il compito di autorizzare gli eventi, ricevendo però «un'informativa periodica con il programma». L'eccezione riguarda gli allestimenti straordinari, per i quali il Comune «si impegna a richiedere specifica autorizzazione alla Soprintendenza».

È con l'articolo 5, “Modalità di fruizione dei beni tutelati, vincoli e prescrizioni”, che si entra nel vivo dell'accordo. Tutti gli eventi e manifestazioni nelle aree tutelate del centro storico dovranno attenersi rigidamente ai paletti normativi. E dunque, «nelle piazze centrali e nel centro storico» solo gazebo e ombrelloni «a tinta unita e preferibilmente bianco». In piazza dei Signori e piazza Biade «mostre-mercato e simili avranno come allestimento un'unica doppia fila di gazebo posizionata centralmente, al fine di lasciare quanto più possibile liberi alla vista la facciata della Basilica Palladiana e gli altri edifici monumentali che si affacciano sulla piazza». Anche qui, gazebo tinta unita e uniformi e posizionati “schiena contro schiena”, in modo tale da lasciare spazio ai plateatici. Plateatici che però potranno essere rimodulati o rimossi durante le manifestazioni, «salvo deroghe».

Palchi e pedane andranno collocati al capo ovest della piazza, come avviene già per i concerti. Tutti gli allestimenti dovranno essere collocati ad almeno tre metri di distanza, si diceva, dagli edifici e dagli elementi monumentali. In Corte dei Bissari e nel sottoportico fra Piazza dei Signori e Corte dei Bissari la fascia di rispetto - in particolare dalla parete ovest della Basilica - è di 2,5 metri.

Capitolo bagni: dovranno esserci vigilantes a sorvegliare l'ingresso alle toilette dell'area archeologica, mentre eventuali servizi chimici dovranno essere posizionati nel sottoportico fra Piazza dei Signori e Corte dei Bissari, addossati al muro lato Torre Bissara.

In Loggia del Capitaniato vietato affiggere manifesti o simili su muri e cancellate; non è un obbligo ma un suggerimento invece la «protezione della pavimentazione con tappeti o moquette».

Spostandosi lungo corso Fogazzaro, qui l'attenzione è all'accessibilità di abitazioni ed esercizi commerciali, con riferimenti a casi precisi, come per esempio il plateatico dell'ex caffè Terzi (ora “Napulè”). Per essere sempre fruibile, banchi e gazebo dovranno essere sistemati ad almeno 120 cm l'uno dall'altro, in modo da consentire il passaggio.

In piazza San Lorenzo vanno lasciati liberi il fronte della Chiesa (la facciata dovrà essere sempre libera, chioschi e simili distanti non meno di 8 metri), idem l'area della fontana «quando non attiva».

In piazza Castello si guarda alla sicurezza e dunque «il posizionamento delle strutture dovrà attenersi ad una distanza di almeno 2 metri dalla strada, in modo da garantire la permanenza del pubblico sul marciapiede».

Marciapiedi percorribili devono essere assicurati in piazzale De Gasperi e in via Battisti, mentre in piazza Garibaldi «deve essere lasciata libera e ben visibile la “Fontana dei Bambini” di Nereo Quagliato».

Per quanto riguarda la parte promozionale, manufatti e mezzi pubblicitari «potranno essere ammessi solo se di modeste dimensioni, cromaticamente e contenutisticamente compatibili col decoro urbano». Le proiezioni luminose e di videomapping sui monumenti, invece, continueranno a dover essere comunicate alla Soprintendenza. 

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