Tunisi e dintorni – Tra colorata bellezza ed allegra confusione

2022-10-01 14:50:43 By :

La Tunisia, un Paese nordafricano bagnato dal Mar Mediterraneo e confinante con Libia e Algeria, è stata una guida tra i Paesi arabi nelle rivolte del 2011: è stato il primo Paese del Medio Oriente a ribellarsi contro il governo, al tempo guidato dal dittatore Ben Ali, dando inizio alla stagione politica detta delle Primavere arabe.

Attualmente, il Paese è una democrazia basata sul modello occidentale, con una nuova costituzione scritta nel 2014 basata sui diritti fondamentali dell’uomo (nonostante stia attraversando una fase di de-democratizzazione). Per questa ragione, in Tunisia è possibile viaggiare in piena libertà, senza particolari restrizioni, precauzioni o pericoli. 

Questo non solo è un Paese estremamente variegato dal punto di vista geologico – al suo interno, infatti, si trovano deserti, pianure, montagne e, sulle coste, un mare cristallino –, ma contiene al suo interno anche una storia ed una cultura millenarie.

La lingua ufficiale della Tunisia è l’arabo; ma si parla moltissimo anche il francese. Tuttavia, l’associazione di questa lingua al periodo coloniale ha portato molti a  rinnegarla. Quindi, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, molti tunisini (nonostante lo conoscano) si rifiutano di parlare francese.

La lingua francese è diffusa soprattutto nelle classi più alte della popolazione, e rappresenta una raffinatezza del tempo passato, non accessibile a tutti e disprezzata dai più. L’inglese, al contrario, è molto parlato dai giovani, soprattutto quelli che frequentano scuole internazionali a Tunisi, ed è simbolo di cultura e apertura mentale.

La presenza dell’Islam condiziona la cultura dominante, e, nonostante Tunisi ed i dintorni siano estremamente sicuri per viaggiare , è generalmente malvisto che una donna viaggi da sola. La presenza di donne sulla strada è sporadica, dal momento che queste, benché ufficialmente e legalmente libere di muoversi a loro piacimento, sono culturalmente destinate a rimanere a casa e a non occupare i luoghi pubblici, destinati invece agli uomini.

Esistono, ad esempio, molti caffè destinati al solo genere maschile, all’interno dei quali, benché non vi sia nessuna legge ad impedirlo, le donne (sia locali che straniere) non possono entrare. Ancora, se all’interno di un gruppo vi sono uomini, il conto viene consegnato a loro – come d’altronde avviene ancora anche in Italia –, anche se ad aver pagato è stata una donna. Queste abitudini valgono anche quando si chiedono informazioni, e in generale quando ci si deve relazionare con la popolazione locale.

Un’altra caratteristica dei tunisini è la totale e indiscussa ospitalità: che siate a Medina (un quartiere storico di Tunisi), per strada o in un taxi, la popolazione locale è solitamente bendisposta e felice di farvi sentire a proprio agio, senza aspettative né secondi fini.

Tunisi, la capitale, è un miscuglio di strette viuzze intricate tra edifici bianchissimi, grandi e moderne strade commerciali con Consolati e palazzi di Governo, antiche Moschee e Teatri dell’epoca francese. La Medina offre gioielli del secolo passato accanto a braccialetti di plastica, dolci al miele e caffè turco, profumi, incensi, abiti, cibo locale.

Abituati alla presenza di turisti, i venditori della Medina sono solitamente rispettosi e di buon umore; e qui contrattare non è un’abitudine, è la regola! Capita spesso che un venditore locale porti i turisti a visitare il centro storico coi suoi negozi di tappeti e le profumerie che vendono il rinomato profumo di gelsomino. 

La moschea principale, Moschea al-Zaytuna, nel cuore della Medina, è aperta al pubblico: elegantemente decorata, costruita nel 698, accoglie i fedeli in preghiera mentre i bambini si intrattengono coi numerosi piccioni presenti nel cortile interno. Il venerdì pomeriggio, dopo la preghiera, i fedeli consumano insieme un ottimo cous cous, mangiato con le mani e offerto a tutti i presenti.

Il mercato, aperto ogni mattina e frequentato per la maggior parte dai locali, offre una varietà inimmaginabile di frutta, verdura, pesce, formaggi, carne e datteri a prezzi locali. Tra colori decisi e odori forti, offre decisamente un’immersione nella vita quotidiana tunisina.

Affollatissime di giorno, le strade di Tunisi si svuotano completamente non appena scende la notte: come per magia, il fitto brusio di persone che pervade la città durante la giornata sparisce al tramonto, per poi riapparire col sorgere del sole.

I ristoranti ed i locali notturni si trovano a La Goulette, località a nord di Tunisi, zona ebraica rinomata per i suoi ristoranti di pesce e per l’aria festiva. Per quanto riguarda la vita culturale, il teatro comunale, con spettacoli, concerti e opere (rigorosamente in francese), offre uno spaccato rappresentativo e realistico dell’alta società tunisina.

La cucina è ricca di spezie, abbonda di cous cous e pesce ed è una parte essenziale della cultura locale. Superate le prime perplessità legate a barriere sia culturali che linguistiche, il gusto del cibo consumato in luoghi solitamente frequentati dai locali è sorprendente. Immancabili, poi, sono i dolci al miele, da consumare appena sfornati nella Medina.

Pochi chilometri a nord di Tunisi si trova la meravigliosa città di Sidi Bou Said: arroccata su un pendio, con piccole strade in salita a sbalzo sul mare, edifici bianchi e blu, fiori coloratissimi, gatti e piccole boutique e caffè, è senza dubbio una destinazione sorprendente.

A livello del mare si trova la nuova città di Cartagine, che conserva al suo interno le rovine dell’antica città fenicia del IX secolo a.C., con siti archeologici sparpagliati all’interno della nuova città, tra cui un anfiteatro, l’acropoli e numerosi templi colonnati.

Da Tunisi è estremamente facile – e conveniente – spostarsi in treno, autobus o taxi per visitare le città circostanti ed i dintorni.

Hammamet, a un’ora di treno da Tunisi, è una città quasi unicamente turistica, situata sul mare a sud della capitale. La Medina, che si trova all’interno di antiche mura di pietra, è più turistica di quella di Tunisi ed i venditori più insistenti. I numerosi ristoranti, la maggior parte dei quali offre cibo italiano con menù in molte lingue e prezzi turistici, hanno bellissime viste sul mare.

Bizerte offre un’esperienza agli antipodi, dal momento che quasi nessuno parla francese o inglese, e i turisti sono quasi inesistenti. Raggiungibile in taxi, è una città profondamente autoctona, il cui mercato delle spezie e della verdura è chiaramente destinati ai locali e non ai turisti, l’hammam pubblica apre a orari diversi per donne e uomini, e gli stand di cibo emanano odori deliziosi.

Il piccolo centro storico è formato da intricati vicoli all’interno di mura di mattone, abitati da gatti, la cittadina è attraversata da un fiume che sbocca nel mare, nel quale sono attraccate coloratissime barche a remi pronte per essere utilizzate dai pescatori.

Il deserto, a centinaia di chilometri a sud di Tunisi, offre notti limpidissime e stellate in grandi tende, accompagnate da thè e pace dell’anima. Potrebbe valere le lunghe ore in bus seguite da un tragitto in fuoristrada necessarie per raggiungerlo. L’anfiteatro romano di El Djem, costruito intorno al 238 d. C. e patrimonio dell’UNESCO, è un’altra destinazione da non perdere se si è in visita in Tunisia. 

Vicina e affascinante, Tunisi e la Tunisia sono ricche di sorprese, magiche e bellissime: nel complesso, un’ottima meta degna di viaggio, economicamente molto più conveniente di molte capitali europee.

(Si ringrazia Greta Murgia per la gentile concessione di tutte le immagini all’interno dell’articolo (meno quella di Middle East Eye) e dell’immagine di copertina)

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